Utilita del processo di deframmentazione

La parte più lenta di un computer in termini informatici è l’Hard Disk. E’ 100.000 volte più lento della memoria RAM e più di 2.000.000 di volte più lento della CPU. In una logica di velocità l’Hard Disk è a tutti gli effetti il collo di bottiglia di un computer moderno. La frammentazione dei files determina la velocità di lettura e di scrittura di un disco e può rallentare considerevolmente un computer, anche dei più recenti. E’ dunque evidente che lo stato di salute di un disco e la sua funzionalità siano due fattori da tenere sotto controllo.
Cos’è la frammentazione?
per definizione è lo stato della distribuzione sulle superfici del disco fisso di singoli files o parti di essi. Questo stato obbliga il vostro Hard Disk ad un duro lavoro addizionale in quanto i dati sono sparsi su superfici sempre più vaste e la raccolta dei bits da un lato stressa la meccanica del disco e dall’altro rallenta il processo, influenzando in maniera importante le performances di un computer.
Immaginiamo di avere un pezzettino di carta e ridurlo in 100 piccoli pezzi, gettandoli per aria. Adesso immaginiamo di dover raccogliere ogni singolo pezzo e rimettere tutto insieme per poter leggere il documento. Questo è un buon esempio di disco con elevata percentuale di frammentazione. La frammentazione di un disco è una cosa naturale e si accumula man mano la macchina viene utilizzata, fino a raggiungere valori che compromettono il corretto funzionamento del computer. In casi estremi la frammentazione impedisce al computer di avviarsi. Ogni volta che viene salvato un file si aumenta la percentuale di frammentazione di un disco. Curando e prevenendo la frammentazione e deframmentando invece il resto del Hard Disk potremo sperimentare un livello di velocità e di efficenza mai raggiunto prima sul vostro computer.
L’eccessiva frammentazione del Hard Disk di un computer può causare:
Affidabilità di Sistema:
Blocco del computer
Perdita dei files e presenza di files corrotti
Difficoltà di avvio del computer
Back Ups che non vanno a buon fine
Errori e conflitti tra applicazioni
Rotture del disco
Sicurezza dei dati messa a repentaglio
Performance:
        il Sistema è rallentato ed induce a significative perdite di performances
        il computer è lento ad accendersi
        il computer sembra sempre sotto sforzo
        il disco fisso non riesce ad eseguire correttamente le operazione di cache
        il computer impiega molto tempo a leggere e scrivere i files
        si genera un effetto di amplificazione del fenomeno in quanto il disco deve continuamente leggere e scrivere files di piccole dimensioni
        I tempi di scansione per determinare la presenza di virus diventano lunghissimi
Affidabilità
        Hardware del computer viene sottoposto a uno stress non necessario
        il computer, consumando più energia, costa ed inquina di più di una macchina a punto
Perché i Sistemi Operativi hanno la necessità di spezzettare i files e spargere i contenuti su superfici ampie del disco?
La logica dei Sistemi Operativi è molto lontana dall’essere ideale. Anche se qualche progresso è stato fatto, un tipico utilizzatore di Windows si dovrà confrontare spesso con questo fenomeno.
La causa è principalmente da imputare a una cronica mancanza di spazio disponibile e anche a una frammentazione iniziale del disco fisso di un computer. Il Sistema Operativo cercherà di collocare il file bel modo più conveniente possible Se per esempio viene scritto un file da 300 MB e il maggior spazio disponibile belle vicinanze è pari a 150 MB, 150 MB verranno scritti li dove il Sistema Operativo ha trovato lo spazio, i restanti 150 MB verranno scritti dove ulteriore spazio è disponibile, magari solo 75 MB nelle vicinanze , gli ulteriori 75 MB verranno di nuovo suddivisi magari in 7 spazi da 10 MB e così via, fino ad ottenere la completa scrittura del file sul disco. Mentre il Sistema Operativo si ritiene soddisfatto con questa allocazione,  la velocità di esecuzione soffre di questa soluzione .
Ci sono poi alcuni miti che è opportuno sfatare:
Il programma di deframmentazione a bordo di Windows è più che sufficiente e può essere pianificato:
No. Una volta che un file è stato scritto, il programma deve operare per individuare e riposizionare il file. Se questo file dovesse aumentare in termini di volume, il programma dovrà lavorare di nuovo per riposizionare lo stesso file. Questo processo non avrà mai fine. Il Sistema accumula costantemente
frammentazione che conduce inevitabilmente a rallentamenti e crashes di Sistema sempre più frequenti. Ecco perché la cosa non può essere gestita semplicemente con dei programmi generici.
Più il computer lavora e più il grado di frammentazione è elevato. La maggior parte delle persone non comprende quanta performance si perda quando un disco ha un grado elevato di frammentazione e sopratutto non sa che questo fenomeno può accadere in tempi molto brevi. La frammentazione di un disco deve essere eliminata istantaneamente e prevenuta attraverso programmi dedicati.
La deframmentazione programmata richiede pianificazione. Spesso verifichiamo che i computers eseguiranno la deframmentazione programmata quando la macchina è spenta, cioè non li eseguiranno affatto.
La deframmentazione attiva è un freno alle performances di Sistema
Vero per quanto riguarda la deframmentazione manuale che deve girare con priorità alta e questa configurazione rallenta molto il lavoro. La macchina rallenta in modo visibile e percettibile, spesso alcuni lavori devono essere interrotti o non possono nemmeno essere eseguiti. Questo programma infatti conclude ben poco se non impostato con priorità alta e di fatto prende il controllo del computer rendendolo inutilizzabile per altri lavori. I programmi di deframmentazione on-board sono stati concepiti per deframmentazioni d’emergenza e non come tools per migliorare la performance di un computer. Programmi dedicati invece effettuano una deframmentazione a regola d’arte anche mentre il computer sta lavorando, senza rallentare la macchina cosi che l’utilizzatore possa procedere senza difficoltà.
La frammentazione non è un problema finché il valore resta all’intorno del 20%
Falso. I files più frequentemente usati sono anche i più frammentati, frequentemente in centinaia di pezzi sparsi sulla superficie del disco fisso. Questo è uno dei motivi per i quali spesso un documento di Word impiega così tanto tempo ad aprirsi, per non parlare delle scansioni alla ricerca di eventuali virus o dei backups, sempre necessari per la sicurezza dei dati.
Il disco fisso del computer può danneggiarsi se deframmentato di frequente
E’ vero esattamente il contrario. Quando il disco è deframmentato vengono ridotti drasticamente gli accessi al disco e il disco è sottoposto a uno stress inferiore. E’ interessante seguire questo semplice calcolo:
Immaginiamo di avere un file frammentato in 50 parti e di voler aprire questo file due volte al giorno per una settimana. Avremo un totale di 700 accessi al disco (50 X 2 X 7=700). La deframmentazione di questo file avrebbe come conseguenza 100 accessi al disco (50 in lettura e 50 in scrittura = 100).
Successivamente però sarà necessario solo 1 accesso per leggere il file. Immaginando appunto di aprire il file due volte al giorno per una settimana avremo 14 accessi al disco che sommati ai 100 necessari per la deframmentazione del file danno un risultato di 114, contro i precedenti stimati 700.
In uno scenario realistico questo valore può essere moltiplicato per centinaia di volte.

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