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Recupero dati CFcard di Fotografo Professionista
Qualche tempo fa si e rivolto a noi un noto fotografo di moda che aveva perso gran parte di un lavoro per cui doveva essere ancora pagato, contenuto nella sua CFcard Questi storage di memoria a stato solido, è scelto da molti fotografi professionisti oltre per la relativa resistenza agli shock fisici che, normalmente compromettono la superficie magnetica dei dischi di un hard disk ma, anche per l'ottimale velocità di trasferimento dati e di shot to shot
Sicuramente, il recupero dati CFcard ha più alte possibilità di riuscita rispetto al problema dei piatti magnetici graffiati che, normalmente è all'origene della più comune causa di perdita dati da un hard disk Nelle schede di memoria flash come la CFcard, i rischi che la superficie sulla quale si registrano i dati si lesioni sono veramente scarsi, più probabili magari per effetto di cadute ma, comunque non così frequenti essendo i chip di memoria NAND memorie a stato solido Anche per questo le memory card vengono definite "secure drive"
Il recupero della CFcard normalmente avviene per estrazione e scansione del chip NAND, utilizzando particolari software e macchinari per estrarre il codice binario con cui sono memorizzati i dati Questa operazione non è particolarmente difficile ma, non conclude la fase di recupero poichè intervengono vari fattori a complicare la ricostruzione dei dati in un ordine "leggibile" per esempio, ci sono i codici di errore ECC o la tecnica di distribuzione uniforme del livello di usura che vanno ad alterare la loro distribuzione
In questo caso, per poter recuperare totalmente e in modo ottimale i dati, sarà necessario considerare questi fattori affinchè i files risultino completi La presenza di files salvati in formato RAW ha reso più lungo il processo di recupero ma, comunque praticabile Questo è un altro tipo di formato per immagini, che ha differenza del JPEG, memorizza più informazioni al momento dello scatto, quindi crea un file più pesante ad alta risoluzione
Il recupero dati RAW è considerato più complesso a causa di questo gran numero di informazioni che serve recuperare per ricomporre l'immagine intera, predisponendo a un recupero parziale nel caso in cui parte di essi siano irrimediabilmente persi Questo, può avvenire solo nel caso in cui parte dei chip NAND sono stati lesionati impedendo il loro recupero oppure, quando siano stati commessi degli errori logici durante il processo di memorizzazione questi sono fattori riscontrabili comunque solo dopo un tentativo di recupero dati e non calcolabili a priori
Avendo superato tutte le difficoltà apportate da queste variabili, è stato possibile il recupero dati CFcard totale, potendo restituire tutte le fotografie al fotografo professionista permettendogli di consegnare il lavoro in tempo ed essere pagato
Recupero dati RAID a 16 dischi
Questo caso di recupero, rientra in quella non piccola percentuale di "recuperi di seconda mano", termine coniato dai nostri tecnici per indicare quei casi in cui il cliente ci consegna un drive già maneggiato da altri Purtroppo, questa non è una eventualità sporadica poichè molti, spaventati da eventuali costi rivolgendosi a professionisti pensa di provare con il tecnico del centro assistenza di fiducia Molto spesso, tale comportamento viene dettato dall'ignorare la sensibilità dei dati contenuti nei drive danneggiati, non sapendo la delicatezza di un'operazione di recupero dati RAID
Effettivamente, affidandosi a un qualsiasi tecnico si mette a rischio l'integrità del recupero dati già solo con l'apertura del box in cui è contenuto l'hard disk, non facendolo in ambiente protetto come quello della camera bianca I costi del sistema di ventilazione per creare un ambiente asettico, sono elevati per cui solo chi si dedica al recupero dati può e deve, sostenere i costi di una camera bianca anche per offrire un servizio professionalmente
Il RAID andato in fault che abbiamo recuperato era composto da 16 hard disk SEAGATE DM001 da 3 TB l'uno, per un totale di 48 TB di dati, dei quali due erano stati sostituiti con uno identico e l'altro con un WESTERN DIGITAL ST 3000 Questo potrebbe dare spunto ad una riflessione su un tema molto dibattuto proprio sul fatto se sia più o meno opportuno mettere in RAID dischi dello stesso modello e marca, con matrice sequenziale oppure se è preferibile verne di diversi I sostenitori della prima tesi affermano che avere dischi sequenziali può esporre maggiormente a rischi di recupero dati del RAID Gli altri sostengono invece che è meglio avere hard disk identici ma con numero di serie e luoghi di produzione differenti, per evitare che tutti vadano in fault allo stesso tempo
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